WWG, PMI INNOVATIVA
COSA È UNA PMI INNOVATIVA?
Esistono alcune differenze normative tra le normali organizzazioni aziendali e una PMI innovativa. Diverse norme di riferimento, diversi requisiti costitutivi, differenti misure di sostegno...
Si trovano facilmente risorse per spiegare come accedere a questo riconoscimento. Semplice trovare le leggi a cui fanno riferimento le aziende che decidono di impostare la propria attività nel campo dell’innovazione. Aldilà dei requisiti, i criteri per rilevare il carattere di innovazione tecnologica a cui si fa riferimento un gruppo di lavoro, i benefici evidenti in termini fiscali e non, con questa news vorremmo far passare la filosofia che sta dietro al modo di lavorare di una PMI innovativa.
PMI Innovativa? Startup? Una filosofia!
Ottenere la qualifica di PMI innovativa non significa solo inserire la propria azienda in un segmento del registro delle imprese che se ne occupa. O avere un bilancio certificato o un fatturato annuo che non superi i 43 milioni di euro. Significa scegliere di organizzare il proprio lavoro seguendo una vera e propria filosofia. Ognuno di noi può fare del proprio business, del proprio team e perfino di se stesso una startup. Scegliere di chiamarsi PMI innovativa si traduce in un processo di sviluppo agile.
Cambiare tutto per scegliere al posto dell’approccio sequenziale, a catena di montaggio, a silos/squadre/team isolati, a pensare esclusivamente al proprio orto un modo di lavorare più inclusivo. PMI significa per WWG, confermare l’idea di passare dallo specifico al sistemico, dal locale al globale. Dimenticarsi la piramide e dare il benvenuto al concetto di rete.
Del resto in epoca digitale possiamo pensare di avere ancora lavori che si reggono sulla frase “noi abbiamo sempre fatto così”?
Una PMI innovativa è quel tipo di azienda che accetta le sfide del mercato facendo leva su idee nuove prima ancora della realizzazione pratica dei prodotti.
PMI Innovativa e la sperimentazione continua
Siamo certi che Innovativa della formula PMI Innovativa si traduca in sviluppare quell’atteggiamento necessario a trasformare un’intenzione, un sogno in un cassetto o un’idea in qualcosa di concreto, misurabile, vivo e capace di crescere giorno dopo giorno.
Da qualche tempo molti imprenditori, soprattutto quelli che operano nel campo dell’IT sono tornati a parlare di “essere perennemente in beta”. Essere BETA, come i programmi software in fase di sperimentazione e in attesa di una forma più stabile, significa rinnovarsi continuamente.
Anche se i beta durano in genere mesi e sovente sono utilizzate da non molti, in effetti, utenti hanno degli indubbi vantaggi. I programmi in beta rimettono continuamente al centro dell’attenzione la ricerca di valore per l’utente e di senso delle funzioni.
Cosa sarebbe della nostra professione se ogni giorno potessimo dire: “Questa cosa non ha davvero senso?”. Essere BETA e scegliere deliberatamente di restare in questa fase è concedersi ogni giorno la possibilità di ripensare da capo, tornare al punto precedente imparando qualcosa in più ad ogni progetto e rinnovarsi continuamente. Sia come individui che come professionisti.
Beta è una condizione esistenziale. Ho vissuto personalmente l’esperienza che la condizione beta serve dopo grandi gioie e per elaborare grandi sofferenze. Almeno così è stato per me. Gioie perché sono gli istanti in cui siamo tentati di sederci sugli allori. Dolori, perché solo riscoprendo i vantaggi di una beta siamo capaci di rialzarci e ripartire. Essere piccoli, ma innovativi, beta, ogni giorno credo sia una grande fortuna per chi lavora
Mohamed Deramchi, CEO e Founder di WWG
Certificazioni di qualità e filosofia di management
Diversamente da molte PMI italiane, dove la strategia viene calata dall’alto, disegnata dal management, spiegata frettolosamente e condivisa a cascata al middle management prima e ai team, subito dopo, WWG ha fatto una scelta diversa.
A chiedere ai nostri team di raggiungere gli obiettivi aziendali siamo noi stessi attraverso un percorso di definizione degli OKR che parte da meeting per arrivare a una lista di azioni concrete quotidiane.
Obiettivi aziendali
Le PMI (Piccole e Medie Imprese) innovative sono società di capitali, costituite anche in forma cooperativa, che rispettano i limiti dimensionali delle piccole e medie imprese e i parametri riguardanti l’innovazione tecnologica.
Come fa notare l’amico Fabrizio Interlandi di Agile Italia in un articolo dal sottotitolo quanto mai indicativo Dove finisce l’azienda e inizi tu: “Non esistono scuole per diventare bravi manager (…) Le aziende sono contenitori logici che sopravvivono nel tempo a differenza degli esseri umani che la compongono. So che sembra stupido ricordarlo ma l’IBM (data ufficiale di nascita 1911) non è ovviamente attualmente composta da ultra centenari ancora molto in gamba, ma bensì c’è stato un certo turnover.
Quello quindi che rimane è lo spirito e la filosofia dell’azienda che, come ci insegna Lean, deve essere incarnato dai propri leader e lavoratori.
Diventando una PMI innovativa WWG guadagna la possibilità di iniziare nuovamente da capo, alla fine di ogni progetto, dopo aver conosciuto un nuovo cliente, al momento di misurare ciò che è stato fatto e alla fine di ogni ciclo di progetto. Questo loop, tipico di chi si occupa professionalmente di sviluppo software, migliora e in un certo senso rappresenta la possibilità per progredire professionalmente.
La società sceglie di essere innovativa, rinnovarsi in maniera più ampia ed inclusiva di quanto non si sia fatto fino ad oggi. Vuole continuare a fare evolvere le proprie proposte al mercato e individuare modi sempre nuovi per conoscere nuove soluzioni, nuove pratiche mettendosi continuamente in discussione.
Per far incontrare problemi concreti del mondo delle professioni e i team capaci di risolverli sarà sempre più necessario essere innovativi.
Essere innovativi indica la strada che porta a tre obiettivi:
1. Produrre un vantaggio, da cui dipende il profitto di WWG
2. Migliorare le persone che instaurano un rapporto professionale con WWG
3. Creare un vantaggio per la collettività.